Interprete raffinata e passionale, la violoncellista Silvia Chiesa è tra le soliste italiane più in vista sulla scena internazionale. La sua attività artistica comprende una fitta agenda di concerti solistici e cameristici per importanti istituzioni – dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia alla Victoria Hall di Ginevra, dalla Salle Gaveau di Parigi al Kennedy Center di Washington – e registrazioni discografiche di riferimento, tra cui alcune “prime” assolute, di musiche del Novecento e del nostro tempo.
A Silvia Chiesa sono dedicati: il Concerto per violoncello e orchestra di Matteo D’Amico; Hommage à Henri Dutilleux di Ivan Fedele; Tra la Carne e il Cielo per violoncello concertante di Azio Corghi. Quest’ultimo brano, un omaggio a Pier Paolo Pasolini è stato eseguito in “prima” assoluta al Teatro Comunale di Pordenone, con Maurizio Baglini, Omero Antonutti, Valentina Coladonato e l’Orchestra della Rai di Torino diretta da Tito Ceccherini e fa parte di un cd live Decca. Alla violoncellista milanese sono state inoltre affidate le prime esecuzioni italiane di musiche di Gil Shohat, Nicola Campogrande, Aldo Clementi, Michele Dall'Ongaro, Peter Maxwell Davies e Giovanni Sollima.
Come solista si è esibita con prestigiose compagini tra cui l’Orchestra Nazionale della Rai, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra della Toscana, la Royal Philharmonic Orchestra, i Solisti di San Pietroburgo, l’Orchestra di Rouen e la Sinfonica di Cracovia. Ha collaborato con direttori quali Luciano Acocella, Paolo Arrivabeni, Gürer Aykal, Umberto Benedetti Michelangeli, Giampaolo Bisanti, Massimiliano Caldi, Tito Ceccherini, Daniele Gatti, Cristian Orosanu, Corrado Rovaris, Daniele Rustioni, Howard Shelley e Brian Wright. Ha inciso inoltre concerti live per emittenti radiotelevisive quali Rai Radio3, Rai Sat, France Musique e France 3.
La sua discografia comprende due cd dedicati a capolavori ingiustamente dimenticati del Novecento italiano, realizzati per Sony Classical con l’Orchestra Nazionale della Rai di Torino diretta da Corrado Rovaris: Rota-Cello Concertos e The Italian Modernism, con il Concerto op. 58 di Alfredo Casella, l’Adagio con variazioni di Ottorino Respighi e il Concerto in do minore di Ildebrando Pizzetti (prima registrazione assoluta). Di prossima uscita, sempre per Sony, un cd con musiche di Riccardo Malipiero (prima registrazione assoluta), Gian Francesco Malipiero e Mario Castelnuovo-Tedesco.
Dal 2005 Silvia Chiesa forma con il pianista Maurizio Baglini un duo stabile, a cui sono dedicati brani di Marco Betta, Nicola Campogrande, Gianluca Cascioli e Azio Corghi. La discografia del duo comprende l'integrale di Saint-Saëns per la rivista “Amadeus” e, per l’etichetta Decca: Schubert/Brahms: Cello Sonatas e Complete works for cello and piano di Rachmaninov. Sul versante cameristico si segnalano inoltre le performance in trio con Francesca Dego e Mariangela Vacatello e in diverse formazioni con il Quartetto del Teatro alla Scala, Massimo Quarta, Simonide Braconi, Giampaolo Bandini.
Silvia Chiesa è artista residente dell’“Amiata Piano Festival” e docente all’Istituto superiore di studi musicali “Monteverdi” di Cremona. In entrambe le sedi porta avanti un progetto di valorizzazione concreta dei giovani talenti italiani preparandoli e accompagnandoli in concerti cameristici su palcoscenici del circuito internazionale. Anche per questo suo impegno, oltre che per l’eccellenza della sua attività di interprete, nel 2016 ha ricevuto il Premio Anlai dell’Associazione nazionale liuteria artistica italiana.
Suona un violoncello Giovanni Grancino del 1697.
“Appassionata, sinuosa, gentile” (Il Sole 24 Ore)
“Convincente” (American Record Guide)
“Ricca di personalità” (Diapason)
“Il violoncello di Chiesa srotola un morbidissimo nastro di raso che potrebbe non aver mai fine” (La Repubblica)
“Unisce una precisione impeccabile a un intenso e ben controllato lirismo” (Classica)
“Equilibrio tra limpido e sicuro virtuosismo, condotta ritmica e ricerca espressiva (Musica)
“Personalità strumentale maiuscola” (Suonare News)
“Duttile strumentalità” (Classic Voice)
“Interpretazioni tanto appassionate quanto accurate nella resa dei dettagli" (Amadeus)